Benvenuti a Joyland, terra della gioia! Forza "frollocconi", salite con me sulla "Ruota del Sud" o fate un giro nella Borgata Incantata. Fatevi scattare una foto dalla bella "Sirena di Hollywood" o scatenatevi nella danza con il cane Howie! Cercate di vincere un premio al tiro a segno oppure fatevi tentare e lasciate che questo delizioso profumo di popcorn e hot dog vi trasporti al più vicino chioschetto dei "cucciolotti golosi". E ricordate che qui si vende divertimento!
E se non siete troppo fifoni signori, fate un giro al Castello del Brivido. Perché questo è un posto speciale, non la solita casetta degli orrori con stupidi effetti speciali che potete trovare ovunque, nossignore! Qui c'è un fantasma "vero", quello di una ragazza assassinata nei meandri oscuri dell'attrazione!
Vi ho invogliati abbastanza? Forza, che aspettate? Il vostro "Allegro Aiutante" Jonesy è pronto a dimenticare i turbamenti dei suoi 20 anni per farvi vivere il giorno più bello della vostra vita!
Quest'introduzione, più che una trama, sembra davvero un annuncio che gli altoparlanti di Joyland potrebbero proclamare a pieno volume. In realtà riassume anche un po' di tutto quello che troverete in questo libro che, in altre parole è questo:
"Uno studente universitario squattrinato va a lavorare in un parco di divertimenti. Qui troverà amici, amori e un fantasma. E ovviamente un assassino. Con l'aiuto di un ragazzino speciale libererà il fantasma e, sempre grazie al ragazzino, eviterà di fare una brutta fine. Tout court!"
Se avete intenzione di leggere quest'opera perché siete alla ricerca del brivido alla "King", beh, vi assicuro che rimarrete delusi. Niente brividi, niente inquietudine, niente suspense! Solo un libro che si fa leggere ma che non travolge. Si fa leggere perché il protagonista è simpatico, perché l'analisi del suo e degli altri personaggi è accurata ma anche e soprattutto perché il Re merita sempre di essere letto fino in fondo.
Sembrerebbe una recensione negativa ma non è così, perchè il libro personalmente mi è piaciuto e anche molto,anche se non posso fare a meno di pensare che molti lettori affezionati non lo troveranno di proprio gradimento. A me ha fatto pensare che anche l'autore, come tutti noi, ogni tanto vuole liberarsi dei mostri e tuffarsi in un mondo più "umano".
O magari vuole solo dimostrarci che non é solo un grande maestro dell'horror, ma anche un profondo conoscitore dell'animo umano, uno psicologo attento, capace di emozionare anche quando ci regala una storia così, senza mostri, senza efferati crimini, ma ricca di nostalgia e di amore.
L'ennesima conferma per me, dell'enorme sensibilità di uno dei miei autori preferiti.
Lode a King, Viva il Re!